Le prove sono finite, la sala della Kledi Academy è vuota e silenziosa. Passeggio, le mani in tasca, ponendo pigramente i piedi l’uno dinanzi all’altro e mi soffermo quasi ad ogni passo. Gli occhi cadono su un’asciugamani lasciato li da qualche ballerino, ed istintivamente corrono poi sulle panche dove sanno di trovare alcuni fogli con le parole di qualche brano.Ed improvvisamente la sala non è più né vuota né silenziosa: gli echi delle voci rimbalzano e giocano sulle pareti, si intrecciano creando nuovi ed inediti duetti. I corpi che danzano, sudati e felici, sfrecciano intorno a me attraversandosi in una fantasmagoria di forme e colori.
Certo, noi autori abbiamo lavorato tanto per ideare brani e musiche degne di Ulisse e dei suoi eroi. Eroi che insieme a Lui, se mai è davvero esistito, oramai sono solo polvere e ricordo nella mente di tutti noi.
Abbiamo lavorato tanto per “sentire” quello che sentivano 3200 anni fa gli eroi e le persone qualunque, e per poterlo trasmettere a chiunque volesse ascoltarci. Ma voi, che siete le voci ed i corpi in quest’Esperienza, voi state aggiungendo qualcosa che non avremmo mai neppure sperato. L’entusiasmo che mettete in quello che fate traspare dalle voci e dai corpi che riescono ad emozionare perfino noi, nonostante quei brani li conosciamo fin nell’ultima vibrazione. State dando spirito a quello che senza di voi, sarebbe rimasto un magnifico Golem inerte.Ma……è solo un istante. Gli occhi tornano a vedere me stesso riflesso nello specchio.Le orecchie non percepiscono più alcun suono: era tutto nella mia mente.
Sospiro e mi avvio verso il rettangolo dell’uscio. Mi soffermo solo un attimo sulla soglia e percepisco alle mie spalle un sommesso, quasi inudibile, sussurro. Mi volto e nell’aria ancora umida di sudore e canto mi sembra di intravedere un tremolìo, e forse è la mia immaginazione che gli da sembianze di volto. Del volto e della voce di Odisseo.
Rabbrividisco e mi avvio verso l’uscita, pensieroso. Mi piace pensare che Odisseo sarebbe fiero di voi.E non mi farebbe meraviglia che fosse riuscito, lui che per primo visitò l’Ade da vivo, a farmi percepire con un balzo di millenni, squarciando il velo del Tempo, la sua riconoscenza per Voi. Per i ragazzi di Odisseo.